Purtroppo, i dati medici rilevati negli ultimi periodi dicono che ancora moltissime persone possono presentare un ictus da un momento all’altro che porta alla decesso. È importante sapere che cosa bisogna fare in caso di un attacco.

Verificare i sintomi

La prima cosa da fare quando si sospetta un attacco ischemico e sicuramente verificare i sintomi. La lista non è lunga e, per fortuna, i sintomi sono abbastanza indicativi, vale a dire che non lasciano molto spazio ai dubbi. Nel momento in cui si dovesse osservare un soggetto con confusione, afasia, difficoltà ad articolare le parole, perdita di equilibrio, vertigini, perdita di forze. Si può verificare l’effettiva presenza di un imminente ictus facendo un semplice test. La persona che presenta dei sintomi e sospetti, deve portare le braccia dritte davanti a sé all’altezza delle spalle e tenerle tali. Se non dovesse riuscirci e un braccio tendesse a cadere verso il basso, la diagnosi è quella di ictus. Una persona che in passato ha avuto un ictus, è probabile che debba recarsi più spesso presso gli ospedali e i centri di cura specializzati avendo quindi bisogno di un trasporto dedicato. Per avere subito ulteriori dettagli, fai click su www.ambulanze-privateroma.it

Chiamare i soccorsi

Moltissime persone quando riscontrano i primi sintomi di un possibile attacco epilettico, tendono a pensare di doversi recare in autonomia al più vicino ospedale. Naturalmente, i soccorsi sono d’obbligo ma non conviene agire in maniera autonoma con i propri mezzi. Invece, è necessario chiamare l’ambulanza e I soccorsi il prima possibile. Questo perché le condizioni della paziente possono aggravarsi da un momento all’altro e richiedere l’assistenza di personale medico specializzato.

La posizione di sicurezza

In attesa dell’arrivo dei soccorsi, una persona che sta per avere un ictus va messa nella cosiddetta posizione di sicurezza. Questo succede perché la persona può perdere improvvisamente l’equilibrio a causa delle vertigini ma anche avere un attacco epilettico. Il soggetto va sistemato sdraiato, preferibilmente per terra in posizione fetale. L’ideale sarebbe anche tenerla tenergli la bocca aperta in maniera che la lingua non vada indietro bloccando il palato.

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