Come dice il nome stesso, il riscaldamento a pavimento è posto alla base dell’appartamento. Le tubature scorrono sotto le piastrelle o il parquet; in queste scorre l’acqua calda, che emette calore. Non sono previsti infatti termosifoni.

 

L’impianto quindi funziona tramite irradiazione, che è poi lo stesso principio con cui si propaga il calore del sole. Per questo è chiamato anche “a pannelli radianti”. Se state ristrutturando casa e dovete fare una scelta, rivolgetevi con fiducia a un team di esperti, come i tecnici di assistenza caldaie Ariston a Roma; avrete un preventivo personalizzato e un consiglio tagliato su misura sulle esigenze della vostra famiglia.

Montare la caldaia più adatta

Ogni impianto ha la propria caldaia. Sebbene si tratti sempre di riscaldare la stessa area, un riscaldamento a pavimento ha un meccanismo differente da quello classico. Dovete tenere conto che la  portata di acqua richiesta è maggiore, sebbene poi venga utilizzata a temperature inferiori rispetto a quella che riempie i caloriferi.

 

Risparmio in bolletta

Perché scegliere un riscaldamento a pannelli radianti? Perché è più ecologico e fa risparmiare. Si parla addirittura di una diminuzione fino al 7 per cento dell’importo delle bollette. Questo bilancia l’investimento economico iniziale richiesto dai lavori di muratura e idraulica.

Il risparmio è dovuto alla minore temperatura dell’acqua, che quindi viene scaldata per meno tempo; è sufficiente che scorra a circa 35 gradi, invece che arrivare a 70, come serve quando entra in un termosifone.

Infine, aggiungete anche come voce l’aumento di valore del vostro appartamento

Uniforme distribuzione del calore

Dato che i tubi corrono lungo l’appartamento, non capiterà di avere più caldo in una zona e meno in un’altra; un fatto abbastanza comune, invece, quando si hanno termosifoni in alcuni punti della casa.

Inoltre, l’aria calda si muova naturalmente verso l’alto, quindi averla a pavimento è la scelta più saggia.

Scelta ambientale

Risparmio economico sì, ma anche di energia. Visto che l’acqua deve essere meno calda, l’impianto richiede meno gas, e la caldaia meno corrente elettrica per funzionare.  Si calcola un risparmio energetico pari al 25 per cento.

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